Tra lotta al rumore, obbligo d’indossare i guanti e incentivi all’acquisto scattiamo oggi una fotografia aggiornata delle agende politiche a due ruote di Austria, UK, Francia, Spagna e Germania
Sono molti gli interventi normativi che riguardano le due ruote a motore. Revisioni, obblighi, omologhe, patenti ed esami di guida, bolli, bonus e incentivi all’acquisto, ma su tutti il Codice della Strada. Quello che oggi chiamiamo Nuovo Codice della Strada, in realtà è un pachiderma legislativo che si muove dentro commissioni e aule parlamentari e si rinnova ogni anno in qualche sua parte. Un cammino lento iniziato nel 1992 e disseminato di revisioni, integrazioni, abrogazioni.
Nel momento in cui scriviamo il corpulento e indispensabile complesso di norme che disciplina la circolazione di persone e veicoli sulle strade italiane è composto da 245 articoli e accompagnato da un regolamento di attuazione che comprende altri 408 articoli e 19 appendici. Poche righe possono nascondere settimane di lavoro e cambiare aspetti significativi sia per il comparto industriale sia, soprattutto, per appassionati e utenti della strada. Un esempio, tra i più attuali, riguarda la circolazione dei mezzi a tre ruote basculanti in autostrada e sulle tangenziali, per il cui inserimento l’intervento di ANCMA nella relazione con il legislatore è stato determinante. Tuttavia l’evoluzione del Codice è sempre viva e proprio sul tema dell’accesso ad autostrade e tangenziali per altre categorie di veicoli sta riprendendo il lavoro dell’associazione con il nuovo Governo.
Questo il quadro italiano, ma cosa succede, o meglio, cosa sta succedendo negli altri stati europei? Oggi, grazie al supporto di Federico Vitale, International Affairs and Regulatory Affairs Manage per l’associazione, presentiamo una carrellata delle evoluzioni legislative e di mercato in atto nei principali mercati dell’area dei 27. È questo un lavoro frutto del continuo e reciproco contatto e scambio di informazioni che ANCMA intrattiene con le omologhe associazioni di settore nazionali e attraverso il lavoro in ambito ACEM, l’associazione europea dei costruttori di moto.

AUSTRIA E GRAN BRETAGNA
Iniziamo quindi il nostro breve viaggio – non commentato – salendo nella vicina Austria, dove dalla prossima estate entrerà in vigore un sistema di tassazione di scooter e moto sulla base delle emissioni di CO2. La misura riguarderà le cilindrate inferiori a 125 cc e si unisce a quella che prevede già il calcolo delle tariffe assicurative sempre sulle emissioni di CO2. Nel Paese sono in vigore per tutto l’anno solare gli incentivi all’acquisto per veicoli elettrici con intensità fino a 1200 euro.
Infine, nella regione del Tirolo, si segnala il perdurare di pressioni sul “rumore dei motocicli” con l’introduzione di limitazioni e sanzioni. Tema d’interesse e attenzione anche per le istituzioni britanniche. Sempre dall’UK arrivano notizie sul piano di decarbonizzazione del Governo, che prevedrebbe un graduale divieto di vendita (phase out) con partenza dal 2030 per i ciclomotori con motore a scoppio.

FRANCIA
Passiamo ora in Francia, dove dopo l’annuncio del Governo di voler introdurre una tassazione basata sul CO2 per le moto, l’industria ha presentato una proposta a scaglioni (tra 50 e 755 euro, a partire dai 91 gr/km, tassa una tantum di immatricolazione) sulla quale si attende un riscontro nei prossimi mesi. Sempre sul piano ambientale è allo studio oltralpe una nuova legge che prevede per tutte le città con più di 150.000 abitanti la definizione di zone LEZ (Low Emission Zones) entro il 2024. Tutte le principali grandi città hanno già piani LEZ rinforzati.

SPAGNA
Il cammino prosegue poi in Spagna, dove è in corso una revisione del Codice della Strada, con due possibili novità di rilievo: obbligo di guanti (omologati) dal 2022 e un possibile obbligo – dal 2025 – di AIRBAG per condurre una moto di categoria A2/A (pilota e passeggero). L’associazione spagnola ANESDOR è tuttavia impegnata a dissuadere il governo su questa prospettiva e punta a mantenere un utilizzo di carattere volontaristico. La riforma del Codice della Strada prevede inoltre l’obbligo del casco per minori di 16 anni alla guida di monopattini elettrici e di Personal LEV; mentre per moto e scooter è adesso consentito l’uso delle corsie di emergenza in condizioni di traffico intenso, ma sotto i 30 km/h.
Nella penisola iberica continua la promozione della mobilità elettrica con misure a carattere sia nazionale che regionale, a cui va ad aggiungersi il piano “Next Generaton EU” recentemente predisposto dal governo spagnolo. Anche in Spagna infine cresce l’attenzione attorno al rumore delle moto: tra le città più attive su questo fronte Barcellona, dove si prevedono nuovi protocolli di controlli anche con tecnologia radar.

GERMANIA
Il rumore è un tema di discussione molto sentito anche in Germania dove termina il nostro viaggio e dove, a fronte di un andamento del mercato comunque molto positivo, permangono le pressioni a livello federale e locale, dopo che a metà 2020 il Senato ha adottato una risoluzione per la riduzione del rumore moto a 80 dB in qualsiasi condizione.